Diffusori amplificati Airpulse A100 - www.remusic.it

20 September 2019

Diffusori amplificati Airpulse A100 - www.remusic.it

by admin

Diffusori amplificati Airpulse A100

L'Airpulse A100 è un moderno sistema di diffusori connessi e attivi: piacevole alla vista e gradito all’orecchio, rende possibile entrare nel mondo dell’Hi-FI senza dover ipotecare la prima casa. Se questo è il nuovo che avanza, ben venga…

 

Potete usarli come diffusori da scrivania ma funzionano alla grande installati con tutti i crismi sopra un paio di stand. Potete attaccarci lo smartphone via Bluetooth e ascoltare bene, oppure connetterle al PC o Mac con il vostro media player preferito e ascoltare ancora meglio. Oppure ancora connetterle a un lettore di rete. Possono essere il vostro sistema Hi-Fi tradizionale, ma vi possono accompagnare in vacanza non facendovi rimpiangere gli ascolti raffinati casalinghi

 

Queste casse amplificate e con DAC Airpulse suonano davvero bene e il bello è che rendono estremamente facile ascoltare tutto e da qualsiasi sorgente in virtù della loro versatilità. Basta solo una connessione alla rete elettrica, poi potreste già ascoltare di tutto tramite il vostro adorato telefonino, sul quale magari avete Tidal Hi-Fi o Spotify oppure ancora ascoltare musica scaricata nella flash memory dello smartphone o da una chiavetta esterna. Potete ascoltare musica compressa ma potete godervi file hi-res. Le Airpulse sono divertentissime perché di facile istallazione, intuitive nell’utilizzo e non da ultimo offrono un ascolto qualitativo. Invitano ad assaporare la parte più edonistica della fruizione della musica. Ci si può divertire con un ascolto veloce tanto per sentire un brano e poi uscire di casa, così come quando si vuole fare invece una sessione approfondita e prolungata.

 

Sì, perché le "casse" Airpulse non sono pensate per un approccio diminutivo al mondo dell’Hi-Fi come erroneamente potrebbe suggerire la loro piccola stazza. Le Airpulse sono studiate per l’alta fedeltà da uno che ci capisce come Phil Jones, già fondatore di Acoustic EnergyAAD - American Acoustic Development e PJB - Phil Jones Bass, azienda specializzata in ampli per bassi elettrici, nonché consulente progettista dei diffusori Lynnfield Series di Boston Acoustics. In effetti il pedigree di Airpulse è di quelli buoni, appartenendo alla compagnia Platinum Audio Systems, fondata nel 2004 con investimenti del gruppo cinese Edifier che possiede dal 2011 la stessa Stax.

 

Phil Jones si occupa della progettazione e dello sviluppo dei diffusori Airpulse portando il valore aggiunto della sua esperienza col fine di realizzare acustiche dall’elevatissimo rapporto qualità/prezzo. Airpulse si viene quindi a inserire in un contesto top, orientato al perseguimento esclusivo della performance e del buon suono, come fatto dalle "progenitrici" delle Airpulse di produzione corrente, quel sistema di altoparlanti Air Pulse presentato nel 1998, del notevole prezzo di 275.000 dollari e premiato dalla Japan Audio Society con il Golden Sound Award come miglior diffusore sviluppato nei 100 anni di storia degli altoparlanti.

 

Airpulse A200

 

Le A100 sono quindi un sistema già completo e ottimizzato all’origine fatto da due diffusori amplificati, in uno dei quali si trovano sia il DAC che i finali che pilotano tutti e due i bookshelf. Le A100 del nostro test sono le più piccole di una serie che prevede anche due versioni più grandi e prestazionali: le A200 e le A300. Non mancano tutte le connessioni necessarie come la USB, la presa coassiale digitale, una presa ottica e anche un ingresso analogico ausiliario per il collegamento di un’altra sorgente, ad esempio le uscite analogiche di un lettore CD o di un lettore di rete.

 

Airpulse A300

 

Sul pannello posteriore ci sono i potenziometri per il controllo del volume, degli alti e dei bassi. A proposito dei controlli di tono, c’è da dire che si tratta di un plus che va visto come un elemento che esalta la versatilità delle Airpulse, che possono così adattarsi meglio all’ambiente in cui vengono installate. I puristi allergici al controllo dei toni possono mantenerli in posizione neutra, dove non interferiscono col percorso del segnale, e far finta che non esistano.

I cavi interni non sono anonimi, bensì della Transparent.

È inoltre possibile collegare un subwoofer qualora si voglia espandere la risposta delle casse sulle basse frequenze.

Si tratta nel complesso di un sistema a due vie di piccole dimensioni, tipo shoe box, compatto e dall’aspetto moderno e tecnologico. La finitura è accurata e senza difetti. Il colore piano black dell’esemplare in prova – è possibile sceglierle anche in rosso o bianco, sempre laccate – è molto bello e conferisce alle Airpulse un look importante e tecnologico.

 

L’impressione di qualità si ha sin da quando le si estrae dal loro imballo, dove sono alloggiate in un sacchetto di tessuto bianco e vellutato che le protegge da urti e graffi involontari. Tra gli accessori trovate anche un paio di guanti bianchi per maneggiarle accuratamente.

 

Le Airpulse non hanno griglie e il wooferino da cinque pollici e il raffinato tweeter a nastro caricato a tromba sono ben in vista. Il piccolo mid-woofer dotato di un cono di nuova concezione PAAC - Proprietary Aluminium Alloy è equipaggiato con un grosso magnete che favorisce il miglior raffreddamento dell’altoparlante a tutto vantaggio della riduzione della distorsione. Come accennato prima, il diffusore destro è quello attivo e al suo interno c’è tutta la elettronica, sia di amplificazione in bi-amping, fatta da amplificatori digitali in classe D Texas Instruments TAS5754 separati per i woofer e per i tweeter, che per quanto concerne il DAC, capace di una risoluzione in frequenza da 52 Hz a 40 kHz e di un sample rate fino a 216 kHz. Il diffusore sinistro, passivo a tutti gli effetti, è collegato con quello attivo tramite un cavo di buona fattura, che consente di distanziare a sufficienza le acustiche.

 

Il robusto cabinet di MDF da 18 mm di spessore presenta un reflex posteriore ovale che minimizza soffi fastidiosi e favorisce la applicazione dei diffusori vicino alla parete di fondo. In questo senso, da me la collocazione ideale delle Airpulse è risultata essere su uno stand di circa 60 cm da terra, che porti il tweeter ad altezza dell’orecchio, con le casse distanti l’una dall’altra circa 2 m.

 

I fanatici di tecnologia trovano approfondimenti qui, ora si parte invece con l’ascolto. In pochi attimi si attiva il Bluetooth e dal mio iPhone collegato con Tidal Hi-Fi incomincio a mandare musica utilizzando il telecomando in dotazione per modificare il volume. Il suono è pulito, rapido e netto. Aggiusto un po’ il tiro degli altoparlanti inclinandoli decisamente verso il punto di ascolto e allontanandoli a circa 1,5 m dalla parete di fondo e la scena acustica è perfetta. Amplissima, profonda, con strumenti ben distanziati tra loro. Il basso è articolato, pieno e sorprendentemente esteso visto il piccolo litraggio dei box.

Le Airpulse sfoderano un suono velocissimo, veramente da mini diffusore DOC.

 

Senso del ritmo e musicalità sono di buon livello. Man mano che procede l’ascolto aumenta la sensazione di meraviglia e l’ammirazione per questo sistema. Le Airpulse hanno un suono grande per essere così piccine e il basso ha dimensioni e consistenza appaganti. Il suono è grassottello e veloce tanto quanto basta per rendere sfiziosissimo ascoltare Roundabout degli Yes con la batteria che ti entra nella testa e il basso di cui si comprendono tutte le evoluzioni.

 

L’appetito vien mangiando, si sa, allora viene davvero voglia di trattarle al meglio. Prendo perciò il mio MacBook Pro e collego tramite USB il computer. Adesso il media player è Roon e l’ascolto avviene tramite Tidal e la mia musica liquida sempre riprodotta attraverso Roon. Il suono compie un ulteriore salto in avanti in termini di precisione, sfumature cromatiche e messa a fuoco. In queste condizioni le Airpulse rifulgono al massimo del loro splendore. La piacevole musicalità di fondo rimane a fare da supporto a una performance di tutto rispetto, soprattutto in considerazione del prezzo degli oggetti. Il sassofono di Dave Brubeck è pieno e ricco di armoniche, così come anche la musica sinfonica è eseguita con sufficiente accuratezza formale, quella che viene richiesta da un ascolto critico. L’orchestra spazia in un palcoscenico molto ampio e se ne riconoscono senza fatica le varie sezioni. Anche i pieni orchestrali sono riprodotti con buon ordine purché non si ascolti a volumi esagerati per l’ambiente, allorché qualche fenomeno di impastamento può far capolino. Ma nulla di grave considerando le ambizioni delle nostre Airpulse, le più piccole della serie.

 

Il contrasto dinamico è notevole con una macrodinamica più che decorosa e una microdinamica tale da far ben capire i contorni dei suoni. Non hanno certamente l’impatto di una grossa torre da pavimento ma con il punto di ascolto a circa 3 m di distanza ho misurato picchi di circa 93 dB con suono indistorto. Non male direi e comunque abbastanza forte da riprodurre con soddisfazione anche generi come l’hard rock senza grandi rinunce.

 

Mi sono piaciute. Le Airpulse sono una soluzione di alto livello per ascoltare la musica ovunque senza spendere un patrimonio. Intendiamoci, non soppiantano un sistema Hi-End di cui non possono raggiungere le vette estreme, ma consentono di approcciare alla musica in maniera gaudente. Dotate di buona musicalità – per me è un gran complimento – danno tanto chiedendo poco o nulla. Suonano davvero bene per quello che costano e sono versatili. Non pongono problemi di scelta dei componenti con le difficoltà correlate alla ricerca dell’affiatamento fra essi. Possono essere piazzate su una scrivania ma gli si rende giustizia con una istallazione veramente Hi-Fi.

 

In una parola, sorprendenti. A questo punto, anche consigliate.